I dolori localizzati al pene oppure al prepuzio ed al frenulo prepuziale sono abbastanza frequenti in tutte le età , soprattutto adolescenziale e giovanile , ma pure nei soggetti adulti.
Tali dolori, chiamati anche penalgie , possono insorgere acutamente ed improvvisamente , talora invece più lentamente e spesso recidivano per cui si possono ripresentare dopo un periodo di benessere, ma talora sono pressochè persistenti.
Altre volte c'è una alterazione della sensibilità del glande , parestesie e formicolii al glande.
Indispensabile la visita specialistica andrologica per la perfetta diagnosi e ciò consente di instaurare precocemente le cure idonee al caso specifico.
Il dolore può avere pertanto una insorgenza acuta e essere ben localizzato al pene (come ad esempio durante un rapporto sessuale) oppure può essere riferito da paziente come un dolore che interessa il prepuzio che riveste come un guanto il pene stesso ( ad esempio in molte infiammazioni del prepuzio) ,o nella fimosi e frenulo corto.
Talora si tratta invece di una “ dolenzia “ cioè di fastidio-doloroso di lieve o minima entità ma che comunque disturba e preoccupa il paziente .
Altre volte il fastidio riferito dal paziente è indicato come riduzione o perdita della sensibilità del glande , oppure, all' opposto una eccessiva sensibilità del glande , indipendentemente se pene in fase eretta o a riposo.
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Pertanto possiamo differenziare i seguenti quadri clinici:
a) dolori al pene vero e proprio , e quindi un dolore o dolenzia riferito come localizzato ai corpi cavernosi del pene , oppure al glande e al corpo spongioso dell'uretra.
Oppure variazioni della sensibilità del glande, indipendenti dalla erezione o meno del pene.
b) dolori al prepuzio ed al frenulo prepuziale
Le cause di tale sintomatologia sono varie :
1) Infiammazioni ed infezioni acute, sub-acute e croniche che interessano il prepuzio, il frenulo, il glande , lo sbocco esterno del canale uretrale alla punta del glande o tutta la uretra : si realizzano molti quadri clinici , di varia gravità come nelle balanopostiti ed uretriti sono in gioco tutte le malattie sessualmente trasmesse ma anche patologie dermatologiche andrologiche non infettive .
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2) Traumi , chiamati anche “fratture del pene” : generalmente insorgono durante un rapporto sessuale e si manifestano come dolore molto forte che insorge improvvisamente e localizzato al pene : ciò è dovuto al fatto che a carico di un corpo cavernoso ( ma generalmente ad entrambi ) si sono realizzate delle improvvise fissurazioni (che sono in pratica come rotture o lesioni o ferite ) sulla albuginea dei corpi cavernosi . Cioè in tali casi non c'è ferita sul prepuzio , ma la ferita è interna perchè si è rotta ( generalmente parzialmente ma talora in modo completo e totale ) l'albuginea che è una membrana fibrosa che avvolge singolarmente il corpo cavernoso del pene. Nel 20 % dei casi la rottura completa o incompleta del corpo cavenoso è associata anche ad una lesione dell'uretra e del corpo spongioso e ciò comporta anche , oltre al vivissimo dolore, una perdita di sangue o uretrorragia.
Il quadro clinico del trauma insorto in corso di attività sessuale , più raramente durante la masturbazione, è quanto mai eclatante : anzitutto il dolore improvviso e di elevata intensità , talora accompagnato anche da un evidente effetto acustico (che può essere avvertito anche dalla partner sessuale, e non solo dal paziente !) che segnala la ” rottura del pene “ , chiamato “schiocco di frusta “ o anche “cracking sound”. Oltre a ciò si ha perdita rapida della erezione e, se la rottura è di alta entità, anche una tumefazione del pene e prepuzio che diventa rapidamente violacea ed anche un possibile incurvamento del pene verso il lato colpito dalle frattura.
3) Fibrosi dei corpi cavernosi del pene ed Induratio penis plastica
a) Fibrosi dei corpi cavernosi, spesso in età giovanile , senza incurvamento del pene e senza riscontro di “placche” palpabili : è una patologia dei corpi cavernosi che spesse volte compare anche in età giovanile (20-30 anni di età) e che viene facilmente già sospettata da una accurata , sempre indispensabile, visita specialistica andrologica . Lo specialista andrologo potrà confermare tale diagnosi clinica mediante la indagine elastosonografica 2D SWE che è una esame sonografico ,non invasivo e totalmente indolore, che permette la valutazione in termini di Kpa della visco-elasticità tissutale : ciò consente la più precisa e corretta diagnosi di fibrosi , e ciò rappresenta poi il punto di partenza ed indispensabile per poter consigliare la terapia “mirata” farmacologica , senza la necessità di alcun intervento chirurgico.
Ha una lunga incubazione ,forse anche di qualche anno, durante la quale il paziente non ha alcun disturbo. Successivamente i sintomi sono molto sfumati e di non facile interpretazione , come una variazioni della sensibilità del glande ( si ha generalmente una riduzione della sensibilità) , talora parestesie o formicolii al glande , ma pure dolenzie inizialmente episodiche ma poi più frequenti al glande , o addirittura un dolore più intenso anche con pene in fase di flaccidità. Altre volte il paziente segnala “parestesie” o formicolii vari al glande che peggiorano nella erezione, ma non ci sono aree palpabili di aumentata consistenza o “placche” , mentre il pene in erezione non presenta incurvamenti o deviazioni del suo asse.
Le cause di tali fibrosi sono ancora ignote : forse sono in gioco cause microtraumatiche o un meccanismo autoimmunitario , ma nulla per ora è stato accertato.
Comunque dal lato istopatologico si realizza una riduzione della elasticità tissutale della albuginea dei corpi cavernosi e del setto inter-cavernoso , a causa di un lungo processo infiammatorio (che non comporta inizialmente alcun disturbo al paziente ! ) rappresentato da una vasculite-connettivite con essudazione plasmatica che causa a sua volta una attivazione dei fibroblasti e maggior sintesi di collagene. In tali casi i pazienti oltre a periodi pure lunghi di alterata sensibilità del glande accompagnata eventualmente da dolenzia del glande ( ma sono tutti sintomi che talora scompaiono spontaneamente per poi ripresentarsi a causa della riaccensione o riattivazione del processo flogistico patogenetico) , possono in seguito lamentare dolori più intensi ed una perdita della rigidità del pene , senza però la comparsa di deviazioni dell'asse del pene o incurvamenti vari. E facile intuire come ciò possa generare nei pazienti, soprattutto se hanno una età giovanile, importanti preoccupazioni sfociando facilmente in ansia di prestazione e facendo intervenire fattori psicologici che amplificano e mantengono il disturbo ed alterano la qualità di vita.
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b) Induratio penis plastica : descritta la prima volta dal medico francese Francois de La Peyronie nel 1743 è patologia discretamente frequente inquadrabile in un quadro di fibrosi (probabilmente con le stesse cause patogenetiche che sono in gioco nella fibrosi vera e propria sopra indicata ) caratterizzata però , nelle fasi avanzate e quindi qualora il quadro clinico è stabilizzato ed eclatante nelle sue lesioni fibrotiche a placca dai seguenti disturbi e obbiettività clinica : placche di diverse dimensioni facilmente palpabili a carico dei corpi cavernosi e del setto intercavernoso, dolore e parestesie al glande soprattutto in erezione, deviazioni (ma non sempre !) del pene che comportano incurvamenti talora anche gravi e riduzione in lunghezza del pene, alterazioni della sensibilità del glande , riduzione in lunghezza del pene, disfunzioni erettili ingravescenti, ed il tutto può sfociare in una impotenza totale coeundi ed erettile.
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4) Fimosi e frenulo corto.
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