Prof. Alberto Roggia

IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA , la TECNICA CHIRURGICA CON LASER ad HOLMIO : HoLEP .

La rimozione o enucleazione  chirurgica della ipertrofia prostatica benigna , chiamata anche  adenoma prostatico o iperplasia prostatica benigna ,  viene sempre effettuata attraverso le via naturali e cioè per via endoscopica attraverso l' uretra.
La tecnica che oggi è certamente di prima scelta , consentendo  ottimi risultati , brevissima degenza, rapida ripresa della propria attività , è quella che viene realizzata con utilizzo di   fibra laser ad Holmio (conosciuta come HoLEP).  Tale metodica  operatoria ha il vantaggio  di consentire la asportazione/enucleazione  della   ipertrofia prostatica di qualsiasi dimensione e peso  ( questi due elementi vengono valutati accuratamente nella ecografia transrettale), e quindi anche prostate che superano nettamente il peso di 100-150 grammi, ma anche  in tali casi la degenza è sempre brevissima , 2-3 giorni , con rapida ripresa della minzione ed una getto minzionale subito forte ed immediato , e totale svuotamento della vescica.   Il sanguinamento durante l'intervento è veramente molto  modesto, tanto che non necessita pressochè mai di trasfusioni , e così pure la presenza visiva di urine con sangue scompare nel giro di pochi giorni dopo la rimozione del catetere che è stato  posizionato a fine dell'intervento chirurgico e che poi  viene tolto generalmente dopo appena  24-48 ore.

Inoltre occorre segnalare che in caso di intervento con laser Holmio,  definita tecnica HoLEP, , viene sempre effettuato l' esame istologico su tutto il tessuto prostatico asportato , e ciò ha il grande vantaggio che consente di individuare, nel 5-10 % dei casi ,  la  presenza di focolai di tumore maligno , cosiddetto tumore “incidentale “,  chiamato tale perchè  non riscontrabile in fase di percorso diagnostico sia pur accuratissimo (ecografia, RM multiparametrica ec...) prima dell'intervento programmato , considerando che il tumore “incidentale” può esser presente  anche se una eventuale biopsia effettuata prima della chirurgia-laser  fosse stata assolutamente negativa.
E' ben evidente al lettore come la possibilità di accertare piccolissimi focolai di “tumore incidentale” consenta subito di attuare tempestivi ed idonei controlli periodici , o programmi terapeutici che comportano la guarigione totale in moltissimi casi.

Oltre a ciò va precisato come con la fibra laser ad Holmio si possa asportare e quindi  enucleare totalmente, cioè radicalmente,  tutta la  iperplasia prostatica benigna o adenoma prostatico, mentre non viene asportata la porzione esterna prostatica chiamata “capsula prostatica ”:   tale precisazione spiega come non sussista , se non in casi rari , la possibilità di  “ recidive ” che comporterebbero  successivi possibili interventi a distanza sia pure di anni per la ricrescita della iperplasia prostatica.   Infatti se la asportazione non fosse totale/radicale, il paziente avrebbe certamente ottimi risultati dall'intervento chirurgico effettuato,   ma la porzione di ipertrofia prostatica che non è stata rimossa tende lentamente sempre a crescere e svilupparsi,  e potrebbe comportare un ritorno ai disturbi precedenti ripresentandosi il difficoltoso svuotamento vescicale e da ciò la necessità di un secondo intervento chirurgico.

Ovviamente l' abilità e  la solida e costante  esperienza maturata in queste specifiche tecniche chirurgiche da parte  dell'urologo-operatore sono fattori che giocano un ruolo di indubbia rilevanza e rappresentano pertanto un valore aggiunto non indifferente.

Con la asportazione  totale e completa, cioè radicale  della iperplasia prostatica (come detto sopra , non viene asportata anche  la capsula prostatica )  si viene  a determinare un disturbo della eiaculazione nella quasi totalità dei  casi , e di ciò lo specialista certamente ne parla ampiamente con il paziente che fosse suscettibile di  tale intervento chirurgico , in quanto si determina la insorgenza di “eiaculazione”retrograda” , cioè mancata espulsione del liquido seminale all'esterno attraverso l' uretra, poichè si ha invece  la progressione dello sperma verso la vescica.  In tale ottica, si stanno studiando nuove tecniche chirurgiche che comporterebbero il mantenimento di una normale eiaculazione, migliorando la qualità di vita di quei pazienti che hanno, e desiderano mantenere, una normale attività sessuale.  Così è stata introdotta  la recente tecnica di “vaporizzazione”(tecnica rezum) per cui si inietta vapor acqueo all'interno della adenoma o iperplasia prostatica, che viene a determinare  una riduzione del volume dell'adenoma ,  senza pertanto la enucleazione/asportazione  della  iperplasia prostatica,   riuscendo così a preservare  e mantenere in moltissimi casi la eiaculazione normale,  ma occorrono ancora ricerche cliniche per sapere la efficacia  a distanza della “vaporizzazione” e se quindi se tale tecnica non escludesse ragionevolmente  la necessità di un successivo intervento di “enucleazione “ della ipertrofia prostatica , magari  dopo pochi anni dalla vaporizzazione stessa.

Con quanto sopra detto, occorre segnalare che comunque altre tecniche chirurgiche , sempre endoscopiche  attraverso l' uretra, sono tutt'ora utilizzate con buoni risultati , così come la metodica con fibra laser Tullio ( ThuLEP)

  Con l'avvento delle fibre laser,  è oggi  sempre  meno utilizzata  la chirurgia  effettuata con resezione endoscopica ( T.U.R. -P )  con resettore mono /bipolare  perchè comporta , soprattutto se la prostata fosse di grandi dimensioni, un sanguinamento intraoperatorio decisamente  maggiore, un intervento che richiede una maggior durata di tempo , con possibile più lunga degenza ospedaliera , e soprattutto la impossibilità, in molti casi di prostate molto voluminose,  di poter effettuare un intervento veramente “ completo-radicale” cioè la asportazione totale  di tutta la iperplasia prostatica benigna :   ciò consente certamente la ripresa di   una buona minzione,  ma nel contempo determina la possibilità di più facili e frequenti  “recidive”  per la ricrescita della iperplasia prostatica,  e quindi la necessità di  un secondo intervento chirurgico sia pure a distanza magari di anni dal precedente.
La tecnica  tradizionale , cosiddetta “ a cielo aperto” , con taglio chirurgico sull'addome è oramai totalmente  abbandonata, e viene riservata solamente a rarissimi casi clinici .

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Il lettore potrà pure visionare il FILMATO RAI con la registrazione di  intervento con LASER nell' ingrossamento benigno della prostata effettuato dal prof Roggia , e che trova in questo sito:
intervento registrato diversi anni fa con utilizzo di  fibra laser Tullio.