La visita clinica urologica è il primo esame che il paziente , lamentando e segnalando le più varie sintomatologie ( dalla colica renale, al sangue nelle urine, dal dolore al testicolo ai bruciori alla minzione, ai disturbi sessuali , alla infezioni urinarie, ecc.. ) deve effettuare: infatti solo in tal modo lo specialista Urologo potrà valutare quegli elementi clinici che servono per formulare la più corretta precisa diagnosi , e ciò è momento indispensabile per programmare successivamente le terapie più appropriate allo specifico caso clinico.
In caso di neonati o bambini,con le più varie sintomatologie( esempio la febbre per infezioni urinarie, il testicolo non disceso nello scroto, la fimosi, la enuresi notturna , idrocele, ecc.. ecc...) oggigiorno ci si può rivolgere a medici specialisti in campo urologico- pediatrico, come il Chirurgo Pediatra o l'Urologo esperto in patologie pediatriche : questi specifici professionisti provvedono alla accurata visita urologica e degli organi genitali esterni (testicolo e pene) del piccolo paziente, dopo che i genitori dello stesso hanno segnalato al Chirurgo Pediatra o allo Specialista Urologo tutti i più precisi sintomi clinici.
Nell'adulto di sesso maschile la visita urologica è accompagnata dalla esplorazione rettale che è esame fondamentale ed indispensabile per valutare i caratteri della ghiandola prostatica e delle vescicole seminali , e ciò per il più corretto percorso diagnostico di tutte la malattie prostatiche , dalle infiammazioni acute e croniche, all'ingrossamento benigno ed infine anche ai tumori. La utilità di tale visita rettale nasce dal fatto che la prostata e le vescicole seminali sono posizionate “all'interno” dell'addome , mentre sono nel contempo perfettamente palpabili attraverso l'ano e quindi valutabili clinicamente con facilità fornendo all'Urologo dati di estrema importanza. A tal proposito si ricorda che la esplorazione rettale ,che è assolutamente indolore e viene eseguita in 2-3 minuti , può fare “ sospettare “ presenza di un tumore prostatico già nel 70-75 % dei casi !
Lo specialista urologo potrà quidi consigliare, se lo ritenesse utile, anche una ecografia sia sull'apparato urinario (reni e vescica) sia alla prostata attuabile quest'ultima con ecografia transrettale associata preferibilmente alla elastografia SE ed SWE (vedi apposito articolo su ecografia transrettale ed elastosonografia)
La esplorazione rettale è proprio necessaria? Si può evitare ?
E' un esame veramente indispensabile perchè permette allo specialista urologo di “visitare direttamente “la prostata e le vescicole seminali , consentendo di rilevare dati di estrema utilità per la corretta diagnosi , quindi la terapia.
Inoltre è fortemente consigliabile che la esplorazione rettale (che fa parte integrante della visita specialistica urologica) venga effettuata sempre prima di ecografie transrettali .
Infatti mediante la accurata esplorazione rettale l'urologo rileva alcuni elementi obbiettivi di estrema importanza ai fini diagnostici (volume totale della ghiandola prostatica, caratteristiche della capsula prostatica e del suo profilo, consistenza del tessuto prostatico, presenza eventuale di aree di aumentata consistenza e loro sede, ecc....) e tutti questi dati andranno poi presi in grande considerazione dallo specialista radiologo-ecografista durante la esecuzione della ecografia transrettale , che oggi è sostituita, con migliore sensibilità e specificità diagnostica, dalla ecografia transrettale associata alla elastosonografia e preferibilmente alla elastografia S.E (elastografia STRAIN IMAGING , ed alla elastografia S.W.E. ( elastografia SHEAR WAVE ) per la ottimale valutazione qualitativa e quantitativa di eventuali aree sospette di ridotta elasticità. In pratica la elastografia consente di valutare la visco-elasticità dei tessuti, e ciò riveste notevole importanza nella diagnostica del tumore prostatico che nella stragrande maggioranza dei casi è di ridotta elasticità, mentre invece esistono tumori maligni che nel 10-12 % dei casi si presentano alla comune e classica ecotransrettale con una struttura iso-ecogena (cioè del tutto normale alla ecografia classica e pertanto non rilevabile pertanto alla comune ecografia transrettale !) . Il valore del PSA totale -libero, e quindi del PSA ratio , è di estrema importanza non solo all'urologo, ma pure al medico ecografista in quanto confrontando i dati ecografici (volume, peso della prostata) con il valore del PSA può valutare il “PSA massimo atteso”, il PSA” excess”il PSA” density totale e transizionale”.
Ne deriva che il dosaggio del PSA, e delle sue frazioni sopra citate, andrà tassativamente effettuato sempre prima della ecografia transrettale . Nei confronti invece della visita urologica sarebbe opportuno che il prelievo ematico per dosaggio del PSA avvenisse prima della visita urologica stessa , purchè vengano rispettate alcune norme ( astensione da attività sessuale e da attività ginnica-sportiva nei 4-5 giorni precedenti il prelievo di sangue), ma potrà anche essere effettuato dopo la visita urologica purchè però in tal caso il prelievo ematico per PSA avvenga dopo almeno 7-10 giorni dalla esplorazione rettale : tutto ciò perchè non rispettando tali consigli si potrebbe riscontrare un valore di PSA “falsato“ che non rispetta la reale situazione clinica del paziente. E' ovvio che un dosaggio di PSA dopo la visita urologica non consente allo specialista urologo di disporre di un dato di laboratorio estremamente utile, per cui il paziente sarà invitato a ritornare una seconda volta, e a breve termine di tempo,dallo stesso specialista urologo portando tale valore.
All'urologo spetta poi , quale “regista “ , il compito finale ( valutando i dati clinici da lui rilevati con la esplorazione rettale, i valori di PSA ed il referto della ecografia transrettale) di formulare una diagnosi conclusiva oppure di consigliare altri accertamenti come la biopsia prostatica.
Si consiglia al lettore di approfondire l'argomento leggendo i seguenti tre articoli: