E' certo che il 90 % dei tumori alla vescica sia nettamente favorito dal fumo , che può essere in gioco anche in alcuni tumori dell'uretere e del rene .
Utilità del test FISH sulle urine , oltre alla classica citologia urinaria .
Il fumo di tabacco contiene una miscela di ben 250 sostanze chimiche note per essere tossiche o addirittura cancerogene. Con la combustione della cellulosa e della nicotina, si realizza la formazione di idrocarburi aromatici policiclici , nitrosamine e benzene per i quali è stato dimostrata una azione sicuramente cancerogena e tale azione nociva è proporzionale al numero di sigarette consumate nelle 24 ore ed all'arco di tempo in cui si è fatto uso di fumo di tabacco : è certo che fumando 8-10 sigarette al giorno per un arco di 10 anni facilmente si supera il limite massimo di “ presunta sicurezza ” .
E' noto come il tumore maligno della vescica compaia in pazienti di entrambi i sessi , ma oggi è in aumento nel sesso femminile perchè nelle donne il consumo di tabacco è in costante crescita: nel 90 % dei casi si tratta di soggetti di ambo i sessi che avevano fatto uso per più di 10 anni di sigarette. Esiste certamente la predisposizione alla insorgenza di tumore legata alla familiarità : così un soggetto in caso di tumore vescicale in un genitore ha maggiore possibilità di essere colpito dallo stesso tumore , ed ancora di più se entrambi i genitori avevano avuto un tumore vescicale e qualora lo stesso paziente sia un fumatore. Possono essere in causa anche altri fattori : esposizione prolungata a sostanze chimiche (industria tessile, gomma, vernici , pelli, ecc), esposizione a radiazioni, infezioni da parassiti, infiammazioni croniche, ecc..
Il tumore della vescica si presenta con una sintomatologia quanto mai subdola, incostante e varia da caso a caso per cui la diagnosi non avviene sempre precocemente come sarebbe auspicabile.
Talora si registra improvvisa minzione con sangue visibile , chiamata ematuria : generalmente questa minzione colore rosso, chiaro o scuro o anche nerastro, può avvenire senza alcun dolore , mentre altre volte è associata alla emissione di coaguli di sangue ed intenso bruciore, con aumento nettissimo della frequenza delle minzioni stesse. Molte volte nelle successive minzioni la urina appare chiara per cui il paziente quasi si dimentica di tale episodio , che può ripresentarsi dopo settimane o anche mesi. Molte volte invece la minzione è sempre chiara , ma il paziente lamenta una particolare sintomatologia che riferisce come “cistite “, pressochè costante, caratterizzata da una eccessiva frequenza delle minzioni, e pure urgenza, nel corso della giornata , magari ogni 30-60 minuti , in cui però le urinoculture sono quasi sempre negative per cui non risponde alla terapia antibiotica : in tali casi , perdurando questi disturbi cistitici, occorre un accurato approfondimento diagnostico mediante ecografie ed esami specifici di laboratorio , e successivamente eventuali altre indagini di secondo livello come uretrocistoscopia , ureterorenoscopia, TC con mdc. , ecc.
Il percorso diagnostico , predisposto dal Medico di Famiglia o dallo Specialista Urologo prevede la esecuzione di indagine ecografica di rene e vescica in fase di massima distensione: in caso di tumore si può registrare la presenza sulla parete interna della vescica di un tessuto sporgente in vescica , cioè nuova formazione nota comunemente come “polipo”, spesse volte maligna, di varie dimensione che richiede certamente la asportazione totale attraverso le vie naturali uretrali, e la valutazione istopatologica successiva per decidere eventuali terapie endovescicali ed i controlli periodici.
Ma molte volte la ecografia non può rilevare la presenza di alcuni tumori maligni della vescica : si tratta in tali casi di tumori cosiddetti “piatti”, chiamati “in situ” , cioè non sporgenti all' interno della vescica e pertanto non identificabili alla ecografia. Ecco che allora emerge la netta importanza della CITOLOGIA URINARIA per la ricerca nelle urine , effettuabile per tre giorni consecutivi , di cellule neoplastiche , oppure atipiche o displastiche (esame citologico o CTM )
Da alcuni anni il test FISH , effettuabile sulle urine, si è affiancato al CTM quale accertamento diagnostico utilissimo consentendo di porre diagnosi di tumore vescicale sia qualora il CTM rilevasse solamente cellule atipiche/displastiche e sia anche quando la ricerca delle cellule neoplastiche fosse totalmente negativa: infatti esso valuta l'assetto cromosomico ricercando le quattro più frequenti mutazioni cromosomiche (cromosomi 3,7,17, e locus 9 ) sulla base scientifica che le cellule tumorali sono sempre caratterizzate da “aneuploidia” cioè da variazioni del numero di copie dei cromosomi.
Il test FISH è pertanto un esame con valore predittivo elevatissimo in quanto riesce ad identificare anomalie cromosomiche tipiche del tumore prima ancora che compaia positività al CTM o alla ecografia/cistoscopia.
Il fumo di sigaretta può favorire tumori maligni anche a carico dell' uretere e nel rene all' interno delle sue cavità : in tali casi la sintomatologia può essere rappresentata da una o più minzioni con sangue, magari con coaguli , e frequentemente un senso di fastidio o dolore sordo alla regione lombare , oppure anche una colica renale .
E' ben noto come il fumo di tabacco sia Killer che comporti possibili danni anche ad altri organi e apparati : la broncopatia cronica ostruttiva con grave difficoltà respiratorie , molte patologie cardio -vascolari come arteriosclerosi, coronaropatie , infarto miocardico, ictus cerebrale, il tumore polmonare che è ancora una patologia maligna molto frequente ed in incremento nel sesso femminile , il carcinoma alle corde vocali e cavo orale, ma pure la cataratta e la maculopatia retinica, ed oltre a ciò favorisce una più rapida insorgenza di perdita di memoria, diminuzione della capacità di concentrazione, alterazioni cognitive, e altre gravi patologie cerebrali , e non esclusa la demenza senile nel morbo di Alzheimer.
Rinunciare alle sigarette allunga certamente la vita e migliora la sua qualità: è stato calcolato come la cessazione dopo 5 anni dal fumo fa sì che la probabilità di morte per tumore polmonare o infarto diminuisca del 50 % rispetto a chi continua a fumare , e che dopo 20 anni di astensione la possibilità di insorgenza di queste gravi malattie diventi eguale a quella dei non fumatori. Dati scientifici incontrovertibili segnalano che la mortalità tra i fumatori è tre volte maggiore che nelle persone che non hanno mai fumato e che gli amanti del tabacco vivono in media 8-10 anni di meno.
Però chi smette di fumare entro i 40 anni di età riduce questo eccesso di mortalità del 95%. e chi smette a 50 o 60 anni vive rispettivamente 6 - 4 anni in più.