La prescrizione di cure è sempre personalizzata e pertanto indirizzata ad uno specifico paziente sulla base di accurata diagnosi. La appropriatezza delle cure , e quindi la ricetta, nasce sempre dalla visita specialistica e dagli accertamenti consigliati : ecco perchè la ricetta è sempre su “ MISURA ” , definita anche come “sartoriale” per quel singolo paziente, e non è idonea per altri pazienti.
Gli esami diagnostici , consigliati dallo specialista, devono essere “MIRATI ” per un specifico paziente , per poi poter avere una ricetta “ su MISURA ”.
Possiamo così schematizzare , in modo quanto mai sintetico , il percorso che sfocia nella ricetta con indicazione delle cure consigliate :
1) primo tempo = è rappresentato dalla indispensabile e utilissima visita medica specialistica urologica.
2) secondo tempo = esami diagnostici di laboratorio o indagini strumentali (esempio la ecografia ) consigliati dalla specialista. Già dalla visita lo specialista urologo potrebbe riscontrare allo esame obbiettivo la presenza di “sospette variazioni o anomalie” rispetto alla norma che andranno valutate accuratamente in corso degli esami , ad esempio ecografici. In pratica, e ad esempio, se lo specialista riscontra alla palpazione una area irregolare o di aumentata consistenza a carico della prostata ed ne indica la localizzazione in ambito dei due lobi prostatici, occorre che la ecografia transrettale studi ovviamente ed anzitutto tutta la prostata , ma si soffermi ad analizzare accuratamente quanto lo specialista aveva individuato con la semplice visita . Pertanto la ecografia sarà indirizzata a studiare “tutto l'organo” ma pure dovrà essere accuratamente “mirata” soprattutto sulla area identificata dallo specialista. In alcuni casi lo specialista riterrà opportuno consigliare la elastografia bidimensionale Shear Wave (2D-SWE) associata alla ecografia , per una valutazione “mirata” su aree sospette (per aumentata consistenza) alla esplorazione rettale durante la visita urologica, o aree che alla ecografia transrettale classica sono risultate “isoecogene” . Ecco anche perchè non è mai consigliabile effettuare esami strumentali, come ecografie ma addirittura TAC o RMN prima della visita specialistica : così procedendo non si avrà modo di indagare ed approfondire quanto lo specialista ha riscontrato nella visita , e ciò ha rilevante importanza.
E' compito dello specialista urologo consigliare , sulla base della visita effettuata, gli esami rigorosamente necessari e “ MIRATI ” per quel determinato paziente al fine di giungere alla diagnosi più precisa.
3) terzo tempo = se si realizza correttamente il secondo tempo del percorso diagnostico sopra indicato, la ricetta con le cure prescritte sarà di conseguenza “ su MISURA “ cioè specifica e precisa per il singolo paziente . Ricetta pertanto “su misura” perchè personalizzata sul profilo clinico di quel preciso paziente, e non idonea per altri pazienti.
La ricetta con la indicazione delle cure da effettuare è l'ultimo anello di un percorso che inizia presso il proprio Medico di Famiglia o il Medico Specialista , e ciò ovviamente ha valore per tutte le specialità sia mediche che chirurgiche . La cosiddetta anamnesi non è altro che la segnalazione dettagliata e quanto mai precisa al Medico, che si pone in attento ascolto, da parte del paziente di tutte le informazioni inerenti le proprie malattie pregresse , gli interventi chirurgici eventualmente effettuati, i farmaci utilizzati sia per le per le varie patologie pregresse sia soprattutto al momento della visita attuale (ad esempio medicine per la ipertensione arteriosa, diabete , bronchite cronica, infarto miocardico, ischemia miocardica, gastrite e reflusso gastroesofageo, colite , artrosi, patologie reumatiche ,elevato colesterolo, ecc...) e tutto ciò non disgiunto dalla indicazione dello stile di vita personale, come fumo -quante sigarette e da quanto tempo- , alcool, attività sedentaria o sportiva/ginnica , sonno più o meno ristoratore, stress in ambito familiare e lavorativo, attività lavorativa in atto o pensionamento , ecc.
Molto dettagliata deve essere soprattutto la descrizione da parte del paziente dei sintomi o disturbi che hanno consigliato la visita stessa da parte del proprio Medico di Famiglia o direttamente da parte dello Specialista : così dovrà indicare da quanto tempo - giorni o mesi o talora anche anni- lamenta tali disturbi , la intensità degli stessi disturbi , le modalità ed intensità di manifestazione del sintomo , cioè se insorge improvvisamente , con dolore acuto o al contrario assenza di dolore, se episodico o ricorrente , e con quale frequenza, ed altri particolari che verranno puntualizzati in base a domande specifiche da parte del Medico che si mette in “ ascolto “ al fine di avere il quadro più preciso anamnestico che è quanto mai utile al Medico stesso per formulare già un primo orientamento in senso diagnostico.
L'esame clinico obiettivo consente successivamente al Medico attraverso la semeiotica medica o chirurgica , di raccogliere tutti quei dati che scaturiscono dalla palpazione integrata dalla ispezione, ma talora anche percussione e ascultazione , di vari organi o parti del corpo , come in campo urologico ed andrologico, addome , prostata, organi genitali esterni maschili. Tale visita medica è senza dubbio il momento cruciale e peraltro ineludibile se si vuole intraprendere un percorso corretto diagnostico , presupposto per un ricetta finale di appropriata terapia, per cui è quanto mai evidente che solo il Medico, sia Specialista che Medico generico , visitando il paziente e dopo la raccolta anamnestica sopra citata, potrà consigliare esami di laboratorio, e indagini strumentali generalmente di “diagnostica per immagine “ come la ecografia e l'ecocolordoppler, oppure Tac con o senza mezzo di contrasto, o RMN o altri accertamenti di secondo e terzo livello. A volte invece la diagnosi è pressochè immediata sulla base della sola visita medica specialistica , per cui al paziente viene consegnata la ricetta con la indicazione della terapia da adottare, avendo il Medico specificato al paziente anche le modalità di assunzione del farmaco o dei farmaci , come orari, a digiuno o ai pasti, per quanti giorni la durata della terapia , ecc...
Da tutto ciò si evince come la ricetta , che scaturisce dal percorso clinico diagnostico consigliato per il caso specifico, abbia i connotati di ricetta impostata “su misura” solo per quel paziente ben identificato e quindi sia una ricetta che è stata definita “sartoriale”, alla stessa stregua, solo per modo di dire, di come un sarto confeziona un abito sulle esatte misure del suo cliente , vestito che non andrà mai a pennello per un altro cliente. Ma è evidente come la Salute abbia un rilevanza ben maggiore di un vestito che comunque si può sempre indossare anche se non perfetto : infatti il vestito è ben poca cosa, se non addirittura nulla , rispetto alla indiscutibile rilevanza della Salute , per cui il confronto abito/salute è quanto mai stridente e non regge certamente. Se un abito non è perfetto non succede proprio nulla , ma se invece un paziente decidesse di curarsi senza la ricetta medica , che è sempre personalizzata in quanto costruita sul preciso profilo clinico personale di quello specifico paziente , andrà certamente incontro a risultati terapeutici quanto mai incerti , se non addirittura verso un peggioramento della sua patologia con risultati facilmente immaginabili.
E' evidente pertanto che la Medicina debba essere “personalizzata” per cui il suo estuario finale si configura come una ricetta terapeutica che rispetta con rigore il profilo personale di quello specifico paziente , e quindi non può essere assolutamente una ricetta che sia di utilità ad altri .
Tuttavia molto spesso si constata come molti pazienti , soprattutto in età media anche giovanile, desiderano “bruciare le tappe “ by-passando il proprio Medico di Famiglia e lo Specialista urologo-andrologo autoprescrivendosi le cure sulla base di quanto hanno sentito dire dall'amico o consigliato dal collega di lavoro o da qualche familiare, ma soprattutto in questi ultimi anni navigando in quell'oceano di dati fornito da internet .
Nessuno mette in dubbio come in internet si possa conoscere dettagliatamente di ogni patologia i vari sintomi, la diagnostica consigliata , il ventaglio di innumerevoli strategie di cura anche le più moderne , ma chi vi accede non deve trarre conclusioni diagnostiche per il proprio caso, né tanto meno prescriversi la cura , se non vuole rischiare di lanciarsi in un percorso terapeutico che non comporterà alcun risultato o addirittura potrà riservare spiacevoli effetti collaterali e complicanze, magari attenuando solo momentaneamente il disturbo o addirittura senza alcun miglioramento ,ma certamente non curando la causa della sua insorgenza che pertanto contribuirà al peggioramento della malattia stessa .
Alcuni credono di trovare risposte corrette alla proprie domande in ambito sanitario navigando in internet e rivolgendosi … al Dott Google che assume in tal contesto la veste ed il camice di medico e farmacista . Per di più a volte questa navigazione on line porta pure, e non raramente, a stati di ansia e grave preoccupazione perchè il paziente ha la sensazione , e a suo dire talora anche la certezza , che i suoi disturbi collimino perfettamente con la descrizione in internet di patologie quanto mai preoccupanti o gravi per cui , ad esempio, il paziente , in campo urologico, si autodiagnostica la presenza di un tumore prostatico !
In conclusione, ricordiamoci che solo il Medico di Famiglia ed il Medico Specialista sono gli unici professionisti in grado di fornire , sulla base di positivo rapporto empatico medico/paziente, la migliore appropriatezza clinica basata sull'ascolto del paziente, sui dati emergenti dalla indispensabile visita e su una diagnosi precisa e circostanziata che consentono di formulare una ricetta “ sartoriale , su misura ” .
In conclusione : importanza della diagnosi per avere la ricetta “personalizzata e quindi su misura” con indicazione della terapia , valida per un paziente ben preciso.