Prof. Alberto Roggia

La prostata illustrata

  1. Ingrossamento benigno della prostata, noto anche, con termine medico, come adenoma o iperplasia o ipertrofia prostatica benigna.
    Corrisponde nel disegno n° 1 alla zona colorata in verde.

    cioè alla parte più interna della prostata stessa. E’ evidente
    che più aumenta il volume di questa zona della prostata più
    facilmente si può avere la ostruzione o ristringimento del
    canale uretrale.

    In caso di intervento chirurgico occorre asportare solo la zona colorata in verde, indicata dalle frecce color rosso nelle figure 2 e 3.



    Pertanto in caso di ingrossamento benigno della prostata l’Urologo lascia intatta la zona prostatica più esterna (colorata in blu nelle figure 2 e 3), che è chiamata “capsula” della prostata.
    Con laser o resettori monopolari o resettori bipolari, ecc… è possibile attraverso, l’uretra (si parla appunto di chirurgia endoscopica mini‐ invasiva) asportare tutta la zona colorata in verde, che corrisponde appunto all’ingrossamento benigno della prostata, evitando qualsiasi taglio chirurgico
    sull’addome (come si fa nella chirurgia classica tradizionale a cielo aperto).
  2. Tumore maligno prostatico.
    colpisce nel 80‐90% dei casi la parte più esterna della prostata, cioè la sua “capsula” (vedi figura 4), mentre molto più raramente insorge dalla zona da cui ha origine l’ingrossamento benigno.

    Se volessimo fare un banale, ma facilmente comprensibile esempio, possiamo paragonare la prostata ad un’arancia: il tumore nasce generalmente dalla buccia dell’arancia, mentre sono gli spicchi interni che crescendo (=ingrossamento benigno della prostata) ostacolano il canale uretrale prostatico che consente il passaggio delle urine.
    In caso di tumore occorre asportare chirurgicamente, in modo radicale e completo tutta la prostata (capsula esterna e parte interna: vedi figura n° 5) e non solo la zona interna, cercando di conservare sia gli sfinteri (interno ed esterno) che i nervi della erezione.


  3. Infiammazioni
    Possono colpire tutta la prostata, sia la capsula esterna, sia la porzione interna.