Si definisce come perdita involontaria di urina in entrambi
i sessi.
Nella donna: è molto frequente e può variare da una piccola fuga di urina cioè poche gocce, ai colpi di tosse, durante una risata, durante il sollevamento di pesi, durante l’attività fisica, fino alla perdita di urina a flusso continuo. Pertanto la donna
è costretta all’uso di salva slip-pannolini e a ridurre e controllare
i momenti in cui avviene tale perdita. Il trattamento medicochirurgico
consiste in una valutazione urologica a cui
seguiranno esami strumentali, non dolorosi e di esecuzione
ambulatoriale, che porteranno a decidere per un trattamento
chirurgico preceduto da un programma di riabilitazione del
piano perineale (o ginnastica del piano pelvico).
L’intervento
chirurgico più frequentemente impiegato è la cosiddetta TVT
(Tension Free Vaginal Tape) o interventi simili: è tecnica mini-invasiva che richiede una anestesia loco-regionale (paziente sveglia in sala operatoria) con il posizionamento di una benderella “di sospensione” sotto l’uretra media; la degenza è di 1-2 giorni. Se all’incontinenza
urinaria è associato anche un prolasso vescicale si dovrà
talora associare anche un intervento di plastica vescicale e vaginale di sospensione.
Nell’uomo: è generalmente una conseguenza dell’intervento di prostatectomia radicale per tumore prostatico avvenuta per via retropubica, perineale o video laparoscopica o con robot. E’ possibile correggere questa incontinenza con l’introduzione in uretra di sostanze collagene biocompatibili con l’intento di ricostruire il nuovo collo vescicale. Maggiori e duraturi risultati si ottengono invece con il posizionamento, lateralmente all’uretra maschile, di un sistema protesico costituito da 2 palloncini o da dispositivi vari che vengono successivamente gonfiati fino ad ottenere una adeguata continenza e minzione. E’ un intervento di breve durata, richiede una anestesia epidurale ed il dispositivo viene introdotto attraverso due piccole incisioni cutanee sotto scrotali: degenza di 1-2 giorni con ottimi risultati, oggigiorno è possibile ridurre al minimo il rischio di incontinenza urinaria dopo un intervento di chirurgia radicale per tumore prostatico (si invita il lettore a leggere l’articolo:"Tumore alla prostata: nuova tecnica chirurgica per la conservazione dello sfintere interno effettuata mediante varianti e modifiche introdotte dal Prof Roggia" in cui il lettore troverà disegni e foto esplicative.