Completamente diversi sono i sintomi lamentati dal paziente in corso delle tre principali e diverse patologie a carico della prostata.
La prostata è una ghiandola posizionata subito al disotto della vescica ed è costituita essenzialmente da una componente fibromuscolare e una componente ghiandolare, con importanti fuzioni in quanto partecipa sia alla emissione di urina con l'atto minzionale e sia al meccanismo della eiaculazione.
In ambito dei disturbi clinici segnalati da paziente , occorre ricordare a scopo didattico che molto schematicamente la prostata si compone di due zone o aree ben diverse tra loro , una centrale ed una periferica , da cui scaturiscono i vari e ben diversi sintomi clinici .
1) Infiammazioni ed infezioni prostatiche : indipendentemente dalla varie cause scatenanti che esulano dal presente articolo, la sintomatologia lamentata dal paziente nelle infezioni/infiammazioni acute è generalmente a rapida insorgenza , con bruciore alla minzione , un mitto molto frequente anche ogni 30 minuti, talora a gocce, spesse volte anche impellenza ed urgenza minzionale tale che può determinare una perdita involontaria di urina definita pseudo-incontinenza. Talora è segnalata anche presenza di sangue rosso o scuro nelle urine , e non raramente tale quadro sintomatologico è associato a febbre , sempre improvvisa, anche con brividi qualora si tratti di prostatiti acute . Questi processi infiammatori si presentato frequentemente non solo in età media ma anche giovanile , associati talora ad vescicoliti, uretriti e cistiti .
2) Ingrossamento benigno prostatico : noto anche come ipertrofia prostatica benigna o iperplasia o adenoma , è un processo pressochè fisiologico, di lento e progressivo ingrossamento, a carico della quasi totalità degli uomini, che insorge lentamente a partire dai 35-40 anni circa di età, ma che comincia a determinare disturbi solo dopo alcuni anni . Occorre precisare che tale incremento di volume avviene esclusivamente a carico della zona o area centrale prostatica sopra indicata : in pratica questa area circonda il canale prostatico cioè la uretra prostatica che è il primo tratto della uretra maschile in cui transitano le urine emesse dalla vescica nella sua fase di svuotamento minzionale.
Tutto ciò spiega come i pazienti con ingrossamento , peraltro benigno, della prostata registrino disturbi più o meno evidenti della minzione , in quanto si tratta di una ”ostruzione progressiva” del canale uretrale prostatico. Schematicamente si possono distingiuere due tipi di sintomi:
a) sintomi prevalentemente di tipo ostruttivo , per cui il paziente segnala una diminuzione della forza di emissione del getto urinario, talora pure una riduzione del calibro del mitto, il ritardo nell' inizio dell'atto minzionale rispetto allo stimolo, la minzioni intermittente o in due-tre tempi ravvicinati, la sensazione di uno svuotamento vescicale non completo ed insoddisfacente . Poi il getto diventa sempre più faticoso e debole , per cui il soggetto sente la necessità di mingere seduto ma con scarsi risultati, oppure cerca di aiutare la minzione con l'intervento volontario della muscolatura addominale. A ciò si associa un senso di peso o di dolore in sede addominale ipogastica, cioè sopra il pube, e in alcuni casi si arriva anche ad una totale assenza di minzione per ritenzione completa di urina nela vescica tale da richiedere il posizionamento di un catetere.
b) sintomi prevalentemente di tipo irritativo, per cui si ha un aumento della frequenza minzionale sia nelle ore diurne ogni 2-3 ore o anche meno, e sia nel riposo notturno , 2-5 volte alla notte, con grave disagio e sonno disturbato. Inoltre urgenza ed impellenza minzionale che talora determina pure perdita di urina in una sgradevole pseudoincontineza , e spesso un bruciore minzionale, accompagnata anche da ematuria macroscopica.
Generalmente i sintomi clinici specifici segnalati dal soggetto affetto da carcinoma prostatico sono molto tradivi , quando la patologia è già in uno stadio clinico avanzato, perchè dovuti alle localizzazioni metastatiche linfoghiandolari, o alle metastasi osse con dolori persistenti alla colonna vertebrale o al bacino, oppure metastatsi epatiche. Talora sono segnalate , ma sempre quando il tumore è in progressione extra-prostatica , alterazioni dell'alvo o presenza di sangue nelle urine.
La mancanza di una sintomatologia precoce sottolinea l' estrema importanza di un controllo urologico , ogni 12 mesi, in tutti i pazienti a partire dai 50 anni di età , associata sempre alla valutazione annuale del PSA totale, libero e ratio, raccomandando di anticipare i suddetti controlli già dai 40 anni di età qualora il paziente avesse registrato casi di tumore prostatico nei famigliari , padre, nonno fratelli, o avesse fattori personali di rischio come obesità ( importante la misurazione ed il controllo della circonferenza addominale !) ed uno stile di vita non particolarmente corretto in ambito alimentare, con eccesso di grassi saturi, carni rosse, formaggi , salumi e cibi processati .