Prof. Alberto Roggia

P.S.A. (antigene prostatico specifico): cosa è, quali i valori normali e come interpretarli correttamente

L'antigene prostatico specifico,  noto a tutti come PSA, è una glico-proteina presente e dosabile  nel sangue che viene  prodotta dalle ghiandole prostatiche , sia quando la prostata è assolutamente  normale, sia quando nella prostata cresce la  ipertrofia benigna oppure insorge una infiammazione come  prostatite acuta - cronica,  o  anche quando c'è un tumore prostatico.    Pertanto  il valore  del PSA  non è assolutamente utilizzabile quale elemento che possa essere considerato come “sicuro marcatore tumorale”, cioè la spia sicura che indica la presenza di tumore , anche se  potrebbe sempre rappresentare  un campanello di allarme  per la presenza di tumore prostatico.     E'  comunque sempre un valore di grande rilevanza , che lo specialista urologo prenderà  in grande considerazione nel percorso diagnostico , e va considerato non tanto come esame a sé stante,  ma  soprattutto in relazione alla indispensabile esplorazione digito-rettale effettuata dall' urologo  , ed ambito sia della  costante variazione del valore  nel corso dell'anno,  e sia in rapporto ai dati emersi dalla ecografia che misura le dimensioni della prostata e la  “densità” del PSA in relazione al volume stesso della prostata .   

Infatti l’aumento dei valori del PSA totale non è fortunatamente sempre indicatore della presenza di un tumore, ma il riscontro di un suo valore patologico è sinonimo di “malattia alla prostata” implicando quindi ulteriori accertamenti: infatti variazioni dei valori del PSA nel sangue possono essere determinati oltre che da un tumore della prostata anche da infiammazioni prostatiche, traumi, ingrossamento prostatico benigno, manovre strumentali, eiaculazione, attività fisica e sportiva intensa, alimentazione scorretta (superalcolici, ecc).

La scoperta che il PSA circola nel sangue in forme molecolari differenti (PSA complessato e libero) rappresenta il progresso più recente per la diagnostica del carcinoma prostatico: infatti numerosi studi hanno evidenziato che i soggetti con tumore prostatico hanno valori percentuali di PSA libero più bassi rispetto a soggetti affetti da patologia prostatica benigna.
Il PSA viene generalmente considerato “normale” per valori inferiori o uguali a 4 ng/ml, valori entro i quali si trova la maggioranza della popolazione maschile tra i 50 e 75 anni di età, ma le eccezioni sono frequenti in quanto è possibile la presenza di cellule tumorali anche con un PSA totale inferiore e 2 ng. !

In seguito a recenti studi di screening la presenza di valori di PSA totale inferiore a 4 ng/ml ma con rapporto PSA libero/PSA totale inferiore a 0,18 (PSA ratio) permette talora di rilevare un significativo numero di tumori prostatici in fase ancora iniziale e quindi “organo-confinati” guaribili con chirurgia radicale.
Il dosaggio del PSA viene anche utilizzato nei controlli a distanza dopo intervento di prostatectomia radicale, nei pazienti dopo radioterapia o in corso di ormonoterapia.
In ogni caso,siccome è possibile la presenza di tumore a carico della ghiandola prostatica, anche con PSA sia totale che “libero” o “ratio” nella perfetta normalità,è consigliabile sempre,dopo i 50 anni di età, una visita specialistica urologica che può fare sospettare un tumore anche con valori di PSA nettamente
inferiori a 4 ng/ml (si rimanda al capitolo “visita specialistica urologica”). La visita urologica va anticipata dai 40 anni di età in poi se in famiglia sono stati registrati casi di tumore prostatico (padre, zii, fratelli).


PSA: Consigli pratici per gli uomini che hanno superato i quarant'anni di età:

La ghiandola prostatica ,posizionata sotto la vescica ,ha un ruolo estremamente importante sia per la minzione in quanto costituisce il primo tratto del canale uretrale partecipando attivamente al processo di svuotamento della vescica, sia dal lato andrologico per la eiaculazione ed anche per la fertilità contribuendo a costituire buona parte del liquido seminale . Tale organo è costituito per circa i 2/3 del suo volume da un tessuto ghiandolare ( rappresentato dagli acini e dai dotti della prostata) , che produce una glicoproteina definita Antigene Prostatico Specifico ed indicata dall'acronimo PSA ,oramai a tutti ben noto. La rimanente porzione prostatica è invece costituita da strutture fibro-muscolari, che svolgono un ruolo significativo nella eiaculazione e minzione.

Il PSA “ non è assolutamente un marcatore tumorale ” cioè non è “spia “ che segnala la presenza di tumore prostatico perchè è prodotto sia dalle cellule normali della prostata, che dalle cellule che danno origine all' ingrossamento benigno , ma pure dalle cellule normali qualora sono infiammate , e anche dalle cellule tumorali prostatiche.
Il PSA è quindi un marcatore “specifico solo di quel determinato organo rappresentato dalla prostata” perchè prodotto esclusivamente nel nostro organismo dalle cellule prostatiche , indipendentemente che siano normali , benigne , infiammate o maligne.
Oggigiorno non esiste ancora un marcatore tumorale ideale”di certezza” che per essere tale dovrebbe essere prodotto esclusivamente dalle cellule tumorali, e meglio ancora se fosse pure dosabile nel sangue già nelle fasi più precoci di insorgenza del tumore .
Nei referti degli esami ematici il paziente trova sempre indicato , accanto al dato del proprio PSA totale , i valori di riferimento che vorrebbero indicare la “presunta normalità “ indicata tra 0,00 e 4,0 ng/ml.
E' doveroso però segnalare che tali valori di riferimento non esprimono assolutamente un valore di certezza , in quanto esistono casi , non frequenti ma tutt'altro che eccezionali, in cui il tumore presenta un PSA molto basso e ben inferiore ai 4 ng.ml (anche di 0,2 -0,9 ng.ml ) , mentre molte volte la prostata non è affetta da tumore anche se il PSA è superiore a 8-10 ng.ml.
Ciò dipende dal fatto che molti fattori influenzano i valori del PSA, per cui occorre evitare allarmismi di fronte ad un referto con PSA superiore, anche di molto, a 4 ng./ml. Così ad esempio in corso di infiammazioni alla prostata il PSA aumenta sensibilmente , raggiungendo valori di 10 , 20 o anche 40 ng/ml . Incrementi sono pure frequenti dopo il posizionamento di catetere vescicale, oppure in corso di infiammazioni alle emorroidi, o subito dopo interventi chirurgici per fistole e prolassi anorettali ed emorroidi.
Innalzamento del PSA si registra anche dopo la eiaculazione od una attività fisica di una certa intensità, per cui è consigliata sempre una astinenza da attività sessuale e da esercizio fisico nei tre -quattro giorni antecedenti il prelievo del sangue per il dosaggio del PSA.
Inoltre il PSA aumenta costantemente e parallelamente all'incremento progressivo , peraltro del tutto fisiologico, del peso e volume prostatico che si registra in quasi tutti i soggetti a partire dai 40 anni di età in poi , generando l'ingrossamento benigno : così ad esempio un PSA di 8 -10 ng.ml è compatibile con una prostata ingrossata benigna del peso di 70- 90 grammi. Il valore del PSA è anche “età dipendente” in quanto è noto come generalmente a 60-69 anni il PSA si assesti attorno a 4,5- 5,5 ng./ml . , mentre il valore salga a 6,5-7,5 ng./ml a 70-79 anni.
Tutto ciò sottolinea come sia sempre consigliabile, al compimento di 40- 50 anni di età , anche con valori apparentemente “normali” di PSA , la visita da parte dello specialista urologo che potrà giudicare la normalità o meno di quel determinato valore .
Il più delle volte ad un PSA basso si correla una esplorazione rettale normale per cui l'urologo , valutando il caso clinico , si limiterà a consigliare un controllo periodico ogni 12 mesi senza altri accertamenti . Se invece alla esplorazione rettale venisse riscontrata la presenza di noduli o aree di modificata consistenza o comunque anomale , l ' urologo consiglierà senza dubbio, anche se il PSA fosse inferiore a 4 ng.ml , il percorso diagnostico più razionale e preciso con esecuzione anzitutto di indagine ecografica transrettale associata possibilmente alla contemporanea elastografia che studia dal lato quantitativo- qualitativo la visco-elasticità del tessuto prostatico in toto ed in particolare dell'area sospetta rilevata alla esplorazione rettale, seguita eventualmente dalla biopsia mirata.
In pratica non c'è un PSA normale per tutti i pazienti, perchè il PSA è personalizzato , esprimendo un valore specifico per ogni paziente in quel preciso momento della sua vita , e tale valore continuerà a modificarsi in base a molteplici fattori (ingrossamento benigno, infiammazioni, avanzamento dell'età, attività ginnico-sportiva, eiaculazione, ecc...) . E' pertanto compito del Medico Urologo stabilire se quel determinato PSA sia “normale” o spia di patologia benigna o maligna, proponendo ,una volta formulata la diagnosi di patologia benigna o maligna , la strategia terapeutica più appropriata.
In caso di tumore ancora localizzato la chirurgia radicale consente guarigioni totali nel 98-99 % dei casi. Tutte le tecniche operatorie oggi utilizzate (chirurgia classica a cielo aperto, laparoscopica, e robot-assistita ), consentono gli stessi risultati di guarigione dal lato strettamente oncologico , anche se un ruolo rilevante soprattutto sul mantenimento di una buona qualità di vita intesa come continenza delle urine ed attività sessuale, è sempre espresso dalla solida esperienza dell'operatore ( la “mano del chirurgo”) in questa specifica chirurgia che è demolitiva del tumore e nello stesso tempo ricostruttiva del tratto uretrale-vescicale .

Si consiglia la lettura del seguente articolo: