Prof. Alberto Roggia

Come diagnosticare precocemente il tumore prostatico: schema di percorso diagnostico consigliato

Schematicamente tre sono i “gradini” che possiamo chiamare livelli che il paziente deve percorrere per arrivare alla diagnosi più esatta e precoce, per capire se c’è un tumore maligno o una semplice ipertrofia prostatica benigna o ingrossamento benigno della prostata.
Il tumore a carico della ghiandola prostatica è il più frequente, negli uomini, accanto a quello polmonare e può colpire anche pazienti in età giovanile, di 40-50 anni, senza determinare nelle fasi iniziali alcun disturbo al paziente. Da ciò l’importanza della diagnosi precoce, quando la malattia è ancora confinata entro la prostata stessa: in tale evenienza, la chirurgia radicale consente guarigione nella quasi totalità dei casi.
Il PSA, glicoproteina prodotta dalla ghiandola prostatica, è noto a tutti come “marcatore” di notevole importanza, ma va subito sottolineato come non sia un indicatore di tumore, ma semplicemente di “patologia prostatica” in senso lato e
generico: infatti il PSA può essere alterato, oltre che nei tumori, anche nelle infiammazioni acute e croniche prostatiche, nei traumi e dopo attività fisica intensa.
Ecco che balza in prima linea, come importanza, la visita clinica urologica: lo specialista urologo dovrà correlare il valore del PSA totale e ratio con le caratteristiche della ghiandola prostatica, valutata con attenta, semplice e indolore esplorazione rettale. Infatti l’esplorazione rettale può consentire di evidenziare un’area nodulare sospetta anche con PSA nettamente inferiore a 4 ng/ml, e pertanto consigliare in tal caso gli accertamenti più idonei.
L’urologo sulla base dell’esplorazione rettale, dei valori di PSA totale, libero e ratio, dell’ecografia transrettale associata alla moderna elastosonografia transrettale, che consente una più accurata valutazione delle caratteristiche dei tessuti prostatici, potrà formulare un’esatta diagnosi nella grande maggioranza dei casi. In situazioni particolari verrà consigliato un ulteriore approfondimento diagnostico prescrivendo l’ecografia tridimensionale prostatica “3D” con ricostruzione anatomica tridimensionale della prostata oppure consigliando la risonanza magnetica con spettroscopia a bobina endorettale.

Ecografia transrettale con elastografia STRAIN IMAGING ed elastografia SHEAR WAVE : è ben nota la grande utilità della indagine ecografica transrettale, per la valutazione non solo delle dimensioni della prostata ma soprattutto per valutare la struttura del tessuto prostatico e per identificare eventuali aree “patologiche “. La introduzione in questi ultimi anni anche della Elastosonografia , attuabile durante la esecuzione della stessa ecografia transrettale, ha consentito di migliorare nettamente la accuratezza diagnostica , con particolare riferimento alla diagnosi precoce del tumore prostatico. Recentemente si è pure constatato come la ecografia transrettale quando viene associata anche
alla più moderna elastografia STRAIN IMAGING (S.E.) ed alla elastografia SHEAR WAVE ( SWE) consente di ottenere la migliore ed ottimale valutazione. Se il valore del PSA totale è normale ma si registra una crescita del valore di PSA troppo veloce negli ultimi 6-12 mesi , oppure il “ PSA -ratio “ ha valori patologici , oppure anche se alla esplorazione rettale lo specialista urologo riscontra un tessuto prostatico o la sua capsula esterna ” non uniformemente “ soffice (che sarebbe la normalità) , in tali casi l' urologo consiglierà la esecuzione di una ecografia transrettale associata ad elastosonografia , o, meglio ancora, alla elastografia STRAIN IMAGING (S.E.) e ad elastografia SHEAR WAVE ( S.W.E.) che consentono la valutazione qualitativa e quantitativa della visco-elasticità e della eventuale rigidità del tessuto prostatico, che si traduce in un miglioramento della sensibilità e anche della specificità diagnostica. Tutto ciò comporta un più accurato e preciso percorso diagnostico, consentendo pure di ridurre le indicazioni a biopsie “random” , e consigliando la biopsia “Mirata” limitatamente ai soli casi in cui sono riscontrate Ecografia transrettale con elastografia STRAIN IMAGING ed elastografia SHEAR WAVE : è ben nota la grande utilità della indagine ecografica transrettale, per la valutazione non solo delle dimensioni della prostata ma soprattutto per valutare la struttura del tessuto prostatico e per identificare eventuali aree “patologiche “. La introduzione in questi ultimi anni anche della Elastosonografia , attuabile durante la esecuzione della stessa ecografia transrettale, ha consentito di migliorare nettamente la accuratezza diagnostica , con particolare riferimento alla diagnosi precoce del tumore prostatico. Recentemente si è pure constatato come la ecografia transrettale quando viene associata anche
aree “ sospette ipoecogene” e soprattutto a quelle ipoecogene e contemporaneamente di ridotta elasticità . aree “ sospette ipoecogene” e soprattutto a quelle ipoecogene e contemporaneamente di ridotta elasticità .

La diagnosi definitiva e certa di tumore è posta comunque solamente dalla biopsia, effettuabile in anestesia locale e senza ricovero ospedaliero. La biopsia, cioè il prelievo con
ago sottile di tessuto prostatico, può essere “mirata” sul nodulo rilevato all’esplorazione rettale o all’eco-elastosonografia, oppure può essere una biopsia cosiddetta “random”, cioè sulle varie zone della prostata qualora sia patologico il valore del PSA sia totalesia soprattutto ratio.
L’iter diagnostico descritto è sintetizzato nella tabella seguente con i tre livelli di accertamenti.

PERCORSO DIAGNOSTICO PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DELLA PROSTATA Consigliato dall’urologo in collaborazione con il Medico di Famiglia: tre livelli di accertamenti

1° livello Visita urologica con esplorazione rettale, PSA totale-libero e PSA ratio >> due opzioni
successive

 

a - controlli urologici periodici; eventuali cure farmacologiche
b - a giudizio dello specialista urologo, proseguimento accertamenti con esami di 2° livello

2° livello

a - ecografia prostatica transrettale, associata ad elastosonografia Strain Imaging (S.E.) e ad elastosonografia Shear Wave (2-D.S.W.E.)

b - nuovi marcatori:
- 2-Pro-PSA (%2-Pro-PSA)
- PHI (Indice di salute prostatica)
- PCA3
- risonanaza magnetica (RM) multiparametrica prostatica

 

3° livello

a - biopsia prostatica random
b - biopsia prostatica "mirata" su aree sospette identificate con ecografia transrettale ed elastonografia 2-D.S.W.E.
c- biopsia prostatica mirata su aree dientificate da eco e RM "Fusion Imaging"

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