E' esame di elevata sensibilità utile per la diagnostica del tumore prostatico , ma da utilizzare solo qualora lo specialista lo ritenesse utile : è un accertamento definito di “secondo livello” perchè da effettuare esclusivamente dopo la indispensabile visita urologica associata alla valutazione del PSA totale/libero/ratio, eventuale PHI ed ecografia transrettale con elastografia 2D-SWE .
Lo Specialista Urologo valutando gli esami sopra indicati , potrà consigliare la RMN - Multiparametrica nei casi sospetti ma in cui gli accertamenti di primo livello non abbiano consentito di escludere la presenza di tumore.
La RMN multiparametrica è attualmente esame diagnostico di grande utilità da prendere in considerazione solamente dopo gli esami definiti di “primo livello” che sono : esplorazione da parte dello dello specialista Urologo, PSA Totale /Libero /Ratio , eventuale PHI, ecografia transrettale classica associata ad elastografia 2D-SWE.
La RMN multiparametrica , che oggi sostituisce RMN cosiddetta convenzionale , è esame di elevata accuratezza ed alta sensibilità diagnostica e quindi utile nella identificazione delle aree sospette : la RMN trova indicazione , ad esempio, comunque sempre su indicazione dello Specialista Urologo, quando un paziente presentasse un valore di PSA Totale elevato e Ratio anch'esso fuori scala, o un valore di PHI oltre soglia, ed in cui la esplorazione rettale seguita da ecografia transrettale con elastografia 2D-SWE non avessero segnalato la presenza di aree sospette. In tali casi, anziché effettuare subito la biopsia che sarebbe “random” ( e quindi con possibilità di avere talora risposte negative anche in presenza di tumore prostatico perchè il prelievo bioptico non è avvenuto sulla zona tumorale) , è decisamente consigliabile la esecuzione della RMN Multiparametrica perchè, se fosse negativa, non sussisterebbero indicazioni tassative a biopsie , soprassedendo pertanto alla esecuzione di biopsie, e preferendo rivalutare il paziente dopo 4-6 mesi .
Si chiama “multiparametrica “perchè è un esame che valuta diversi parametri del tessuto prostatico e cioè: definizione anatomica delle ghiandola prostatica, il suo metabolismo cellulare e la vascolarizzazione della prostata, analizzando con particolare accuratezza l'alterazione della permeabilità delle membrane cellulari, considerando che una anomala diffusione delle molecole d'acqua dal comparto cellulare a quello extracellulare si presenta più frequentemente nelle aree prostatiche affette da tumore.
In sintesi la RMN multiparametrica consente di evitare in molti casi la esecuzione di biopsia “random” ( che appunto perchè “random” potrebbe non riscontare la presenza di tumore che peraltro è già presente in aree non colpite dall'ago bioptico) , che viene invece riservata solamente ai casi in cui la RMN stessa ha identificato aree sospette per cui in tali frangenti la biopsia ha la rilevante prerogativa di essere “mirata” sul bersaglio identificato.
La RMN multiparametrica alla prostata, effettuabile con bobina transrettale oppure anche senza bobina ( TESLA 3 ) studia la diffusione e la perfusione , e pertanto in pratica fornisce dati importanti sulla vascolarizzazione e proliferazione cellulare.
Universalmente si utilizza il sistema Pi-RADS (Prostate Imaging Reporting And Data System) che presenta una scala di valori da 1 a 5 che stanno ad indicare la possibilità più o meno elevata di presenza di tumore , e pertanto:
Pi- RADS 1-2 : rischio basso o molto basso di presenza di tumore
Pi-RADS 3 : rischio intermedio di presenza di tumore , cioè la presenza di tumore è incerta (50%)
Pi-RADS 4 : rischio alto (superiore al 50 %) cioè probabile la presenza di tumore chiaramente significativo.
Pi-RADS 5 : è altamente probabile la presenza di tumore prostatico.
I dati fornito dalla RMN consentono di programmare biopsie prostatiche eco-guidate “mirate” che possono essere attuate con tre modalità esecutive:
Biopsia mirata - cognitiva
Biopsia mirata – fusion
Biopsia mirata “en bore”
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