Prof. Alberto Roggia

Epidemiologia del carcinoma prostatico: diffusione nel mondo e in europa

  1. Nei paesi di sviluppati ed industrializzati è il tumore più frequente per incidenza, accanto a quello polmonare.
  2. Ha un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età del paziente: mediamente più di ¼ degli uomini oltre i 75 anni è affetto da tumore prostatico. Da ciò l’evidenza che questo tumore è destinato a svolgere un ruolo sempre più importante a livello di Salute Pubblica, per l’aumentare della percentuale di anziani nella popolazione mondiale.
  3. E’ riscontrabile però anche in pazienti estremamente più giovani, addirittura di 40-50 anni, soprattutto se sussiste una famigliarità per il tumore (padre, nonno, fratelli).
  4. Si parla anche di forme “ereditarie” per alterazione genetica qualora è elevato il numero di familiari affetti da tumore prostatico.
  5. Nei paesi della Comunità Europea il tasso di incidenza del carcinoma prostatico è di 55 casi per 100.000 individui di sesso maschile.
  6. L’incidenza del tumore prostatico nei paesi Europei è massimo in Svezia, Finlandia, Austria, Olanda con un tasso di 50-60 casi per 100.000 uomini, mentre è più ridotto in Spagna, Italia e Grecia con tassi del 15-20 casi per 100.000.
  7. A livello Mondiale, invece, l’incidenza è massima negli USA con 130-150 casi per 100.000, mentre è minore in Cina, Giappone, Thailandia, Africa. L’incidenza è nettamente cresciuta, di circa il 20%, negli USA nell’ultimo decennio.
  8. Dagli studi sulle migrazioni delle popolazioni emerge, molto interessante, il fatto che l’incidenza è molto bassa nell’Africa, ma nei neri americani, originari delle stesse regioni, l’incidenza dopo due generazioni aumenta nettamente e raggiunge, ma talora è anche maggiore, l’incidenza delle popolazioni bianche americane.