Prof. Alberto Roggia

PSA elevato: che faccio? Mi devo preoccupare ?

 

 

Certamente non bisogna andare dal ... Dott Google... anche se ti riceve immediatamente nell'ambulatorio internet ,  ma occorre  rivolgersi senza allarmismi al proprio Medico di Famiglia ed allo Specialista Urologo .

  

Che faccio con un PSA elevato?

 È la domanda che il paziente si pone immediatamente non appena letto il responso degli esami ematici rendendosi peraltro conto che non è possibile correre subito dal proprio Medico di Famiglia che ha prescritto tale esame  probabilmente assieme ad altri parametri ematochimici.
In tale frangente è quanto mai facile per il paziente andare immediatamente....dal Dott Google navigando in internet alla ricerca delle cause che possano favorire  l'incremento dei valori di PSA , e ciò stimola la  crescita  in modo esponenziale della preoccupazione ed ansia anche perchè viene spontaneo  al paziente ipotizzare  subito la diagnosi peggiore e quindi  considerare già  le terapie chirurgiche radicali  o radioterapiche che si renderanno necessarie soffermandosi  pure a ricercare le complicanze e sequele negative di tutti i trattamenti terapeutici che possano inficiare la qualità di vita. 
Sembrerebbe accertato che il 65-70 % delle persone, di qualsiasi fascia d' età, siano propense a  chiedere  in  internet  “consulenze mediche on line”  sia  soffermandosi sui sintomi che consentano la  diagnosi e sia pure ricercando le più attuali strategie terapeutiche  prima ancora di rivolgersi al Medico .  Il Dott. Google ha certamente il pregio di essere sempre disponibile senza prendere appuntamento, giorno e notte, festivi o non ,  ed è in grado  di fornire una serie immensa di dati,  ma da cui non è possibile assolutamente pervenire ad una possibile ipotesi diagnostica  perchè manca quel rapporto medico/paziente che è alla base , e da sempre, della Medicina stessa . Eppure il problema è inarrestabile , tanto che Facebook ha più di due miliardi e mezzo di utenti e ci sono più di 250 mila app sulla salute .

Mi devo preoccupare per il valore di PSA?

Un valore di glicemia oltre soglia non significa necessariamente una situazione di diabete , così come anche una azotemia lievemente elevata non si identifica con la insufficienza renale :  alla stessa stregua  il PSA quando supera i limiti massimi indicati generalmente in ogni referto non sta ad indicare necessariamente la presenza di tumore alla prostata !!!

Infatti il PSA  è una glicoproteina  prodotta   esclusivamente dalle cellule prostatiche per cui  viene definito  marcatore specifico della prostata : la produzione del PSA avviene sia qualora la prostata è  assolutamente normale,  sia pure quando c'è una infiammazione prostatica acuta o cronica, sia quando con la età la prostata aumenta di volume , ed infine  sia pure quando la prostata è colpita da  tumore.

Pertanto il PSA  non può essere considerato  una “spia di tumore ” in quanto  per essere definito tale dovrebbe essere prodotto esclusivamente dalle cellule prostatiche diventate maligne, mentre è prodotto da tutte le cellule prostatiche anche normalissime.

PSA e VALORI NORMALI

Anzitutto va sottolineato che non si può valutare il valore del PSA  indipendentemente dal quadro  clinico di ogni singolo paziente : anzitutto il PSA totale aumenta anche notevolmente nelle infiammazioni  acute e croniche prostatiche e l'aumento del PSA avviene pure,  in modo progressivo ,   per il  costante ingrossamento benigno  della prostata che interessa  quasi tutti gli uomini dopo i 45-50 anni di età, ed oltre a ciò   è vero che molti tumori registrano un PSA elevato ma esistono anche  tumori con PSA bassissimo,  inferiore addirittura  anche a  2 ng/ml.
Non esiste  un valore di  PSA che possa essere considerato  “ normale” per tutti i pazienti,  perchè il PSA è ” personalizzato” in quanto  ogni paziente ha un proprio  PSA che rispecchia un  preciso  momento della sua vita , continuando infatti  a variare  in base a molteplici fattori : anche  l'attività ginnica-sportiva ed  il rapporto sessuale effettuato nelle 24-48 ore prima del prelievo di laboratorio possono incrementare il PSA.  
In pratica il paziente non deve allarmarsi per  un valore  di PSA che appare patologico , così come all'opposto non deve sottovalutare il dato o addirittura  dimenticarsi di approfondire con il Medico le cause di ciò, anche se non accusasse clinicamente alcun disturbo.

Il valore del PSA  mantiene sempre una indiscussa  importanza e deve essere però valutato dal Medico di Famiglia e dallo Specialista Urologo a cui il paziente deve rivolgersi con fiducia e serenità evitando di navigare in internet . Sulla base dei dati anamnestici riferiti dal paziente, e da quanto emerge in corso di accurata visita urologica che  deve necessariamente comprendere la esplorazione digito-rettale , peraltro del tutto indolore , lo specialista indicherà quindi il percorso diagnostico più idoneo al singolo caso oppure in latri casi clinici rescriverà subito  le cure , se necessarie , senza necessità di particolari accertamenti diagnostici.
Il percorso diagnostico rigoroso e razionale  prevede ,  in linea di massima , una precisa sequenza di esami indicati come primo , secondo e terzo  livello : 

esami di primo livello : la ecografia transrettale che valuti non solo  la prostata nella sua globalità ma sia esame particolarmente “mirato” in caso di  zone “alterate” riscontrate durante la esplorazione rettale. Da segnalare che la più attuale   elastosonografia  realizzata sempre assieme alla  ecografia transrettale  permette di valutare anche il grado di elasticità-rigidità consentendo  di sospettare la presenza anche di quei tumori prostatici che sono normo-ecogeni e che quindi hanno una struttura tale per cui non potrebbero essere evidenziati   dalla  comune ecografia transrettale.
In alcuni casi però lo  Specialista Urologo può ritenere necessario consigliare  ulteriori  esami che sono disecondo livello”, e ciò qualora  gli accertamenti sopra  indicati  non avessero consentito un idoneo approfondimento  diagnostico :   la RMN prostatica multiparametrica , il dosaggio nel sangue del 2Pro-PSA che consente di definire il PHI o  “Indice di Salute Prostatica “ ,  il PCA3 sulle urine .
Esami di terzo livello: biopsia prostatica che può essere random, mirata sulla base del referto ecotransrettale ed esplorazione rettale,   oppure “cognitiva “ e  “fusion.(vedi apposito articolo).