Fibrosi del pene : è una perdita della elasticità dei corpi cavernosi che determina disfunzione sessuale e deficit della erezione , anche in età giovanile .
La fibrosi a carico dei due corpi cavernosi è causa frequente di disfunzioni sessuali varie e deficit erettile che si manifesta spesse volte anche in età giovanile , già a 20-30 anni.
Fondamentale importanza della diagnosi precoce mediante la visita specialistica andrologica e la elastosonografia “mirata” 2D-SWE .
Cure farmacologiche senza alcun intervento chirurgico , con guarigioni in moltissimi casi , purchè la diagnosi sia precisa e precoce.
**************************
La perfetta erezione si ha quando nei due corpi cavernosi del pene si realizza un valido e rapido afflusso di sangue per cui ne deriva una corretta, rapida ed uniforme loro espansione : a tale evento partecipa anche il corpo spongioso che circonda la uretra e che termina formando il glande.
Importante ricordare che i due corpi cavernosi sono anatomicamente circondati da un involucro , detto tunica albuginea, o semplicemente albuginea , di notevole resistenza, ma anche molto elastica, tanto che in fase di pene flaccido la albuginea ha uno spessore di 2 mm. che però si assottiglia e riduce a 0,5 mm in fase di massima erezione e quindi nella espansione dei corpi cavernosi.
La fibrosi è un processo patologico che in pratica determina la impossibilità ad una corretta e completa distensione della tunica albuginea in quanto perde la propria elasticità : ne deriva , come è facile intuire, una possibile disfunzione sessuale di varia sintomatologia ed entità , riscontrabile frequentemente già in soggetti di 20-30 anni di età. Sembrerebbe che la causa della fibrosi sia un processo autoimmune , per ora però non ancora perfettamente chiarito, che insorge con una fase infiammatoria-vasculitica , talora a lunga incubazione, che nelle fasi iniziali non comporta alcun disturbo al paziente , ma da molti studi emerge che forse sono in causa anche i facili microtraumi alla tunica albuginea che possono generarsi sia con la masturbazione e sia con i rapporti sessuali completi. Va chiarito che in ogni caso non si deve pensare a un trauma di entità tale per cui il soggetto avverte un dolore più o meno forte , evento peraltro piuttosto raro : nella insorgenza della fibrosi si ipotizza che sia sufficiente la semplice eccessiva trazione , ripetuta nel tempo, delle fibre della tunica albuginea, e quindi lo slaminamento delle suddette fibre, a causare i microtraumi che potrebbero concorrere ad attivare un processo infiammatorio-vasculitico che può portare all'insorgenza della fibrosi. Non si esclude però la possibilità che i microtraumi non facciano altro che fare progredire più rapidamente o riattivare una fibrosi che peraltro è già in incubazione o in atto, sia pure senza disturbi al paziente.
Dal punto di vista istopatologico la malattia fibrotica è una alterazione del tessuto connettivo della tunica albuginea che ha inizio con un processo infiammatorio peri-vascolare, cioè una vasculite, probabilmente immunitaria organo-specifica e che comporta la eccessiva deposizione di tessuto connettivo a cui segue la perdita della elasticità del tessuto.
Questa patologia va comunque ben differenziata dalla più nota induratio penis plastica in cui si formano le classiche placche a carico della guaina dei corpi cavernosi con facile insorgenza di incurvamenti del pene e disturbi erettili.
La sintomatologia è molto varia : generalmente è sfumata e mal definita all'inizio della patologia, per cui non viene precocemente presa in considerazione dal paziente , soprattutto se i disturbi non sono costanti ma solo occasionali e transitori. Infatti inizialmente il paziente può riscontrare una vaga e mal definita sensazione di fastidio a pene eretto, una riduzione della sensibilità del glande, oppure una dolenzia , cioè minimi dolori, localizzati soprattutto al glande sia in fase eretta ma sia pure in stato di flaccidità del pene, eventualmente associata a vaghi formicolii o parestesie al glande ; altre volte invece compare già precocemente una scarsa rigidità del pene o soprattutto un difficoltoso mantenimento del pene in fase di erezione, magari accompagnato da eiaculazione troppo veloce. Tutto ciò è accompagnato molto spesso da fattori psicologici che amplificano ed alimentano il disturbo ,soprattutto nei pazienti di giovane età.
La diagnosi da parte dello specialista è indispensabile e quanto mai utile per programmare la terapia : è evidente come solo una diagnosi precoce possa consentire di ottenere guarigioni totali nella quasi totalità dei casi , ma comunque si registrano quasi sempre miglioramenti e remissioni sensibili di malattia anche in fasi cliniche più avanzate.
Lo Specialista Andrologo-Urologo con la accurata palpazione dei corpi cavernosi del pene e del corpo spongioso ha già la possibilità di riscontrare , durante la visita stessa, le alterazioni obiettive dei corpi cavernosi tanto da subito identificare o ipotizzare la presenza della fibrosi e segnalando pure la sede esatta di tale fibrosi (se ad esempio se è localizzata al corpo cavernoso destro piuttosto che sinistro, oppure se a carico di entrambi i corpi cavernosi, e pure ad esempio se la fibrosi è alla base del pene oppure nella la sua parte terminale, cioè verso il glande): in tali casi lo specialista consiglierà un esame di fondamentale ed insostituibile importanza ,che deve essere mirato soprattutto sulle zone indentificate dallo specialista andrologo/urologo (esame peraltro non invasivo e quindi senza alcun dolore) rappresentato dalla indagine elastosonografica bidimensionale Shear Wave indicata dall'acronimo 2D- SWE che dovrà ovviamente esaminare i corpi cavernosi nella loro totale lunghezza , ma soffermandosi soprattutto ad analizzare le zone identificate dallo specialista durante la visita andrologica , per cui possiamo dire che deve essere un esame “mirato” oltre che “globale sul pene “ comprendendo anche il corpo spongioso. Tale esame diagnostico ha il pregio di essere fortemente sensibile realizzando la precisa analisi visco-elastica quantitativa dei tessuti e pertanto consente di valutare la presenza di eventuale alterata elasticità, e quindi la patologica rigidità, della tunica albuginea dei corpi cavernosi ed eventualemente rilevando anche la rigidità del setto intercavernoso.
In sintesi il Medico Specialista Andrologo-Urologo evidenzia, durante la visita , la fibrosi ed anche segnala la sede cioè in quali aree dei corpi cavernosi sia localizzata la fibrosi stessa, mentre con la elastosonografia 2D-SWE , abbinata alla ecografia “basale” si realizza una specie di “palpazione elettronica” su tutto il corpo cavernoso ma che dovrà essere particolarmente “mirata” sulle aree precedentemente identificate dallo specialista andrologo durante la visita : tale esame non invasivo e del tutto indolore, risulta essere estremamente preciso e sensibile permettendo la valutazione quantitativa della elasticità della tunica albuginea e del tessuto erettile cavernoso adiacente che viene espressa in valori KPa ( KiloPascal ) . Con tale metodica diagnostica le aree di fibrosi dei corpi cavernosi o del setto intercavernoso , sospettate già durante la visita specialistica andrologica, vengono accuratamente misurate in senso dimensionale , in lunghezza e loro spessore , mentre la elasticità è espressa con valori che saranno superiori a 15-20 KPa in caso di fibrosi , raggiungendo anche valori superiori a 100-130 KPa nei casi più gravi o avanzati. Va ricordato che in alcuni casi la fibrosi è diffusa pressochè a tutta la tunica albuginea o ad ampie sue superfici senza però la presenza di specifiche aree isolate o multifocali misurabili nelle loro dimensioni : anche in tali casi la fibrosi e quindi rigidità o ridotta elasticità verrà ben evidenziata dalla elastografia ShearWave bidimensionale che valuterà in Kpa la rigidità della tunica albuginea .
Inoltre la elastosonografia 2D-SWE si è rilevato come esame veramente indispensabile ed utilissimo per controllare la efficacia delle terapie prescritte in questa patologia , controllo che si realizza monitorizzando periodicamente soprattutto le variazioni della elasticità , non essendo sufficiente valutare solo le modifiche dimensionali delle eventuali aree fibrotiche che, come ho detto sopra, possono anche non essere presenti.
La diagnosi di fibrosi non è realizzabile invece con altri esami : infatti l' ecocolordoppler penieno dinamico (effettuato con iniezione endocavernosa di prostaglandine ) consente la valutazione emodinamica peniena ma non può controllare e misurare la elasticità dei tessuti , mentre la Risonanza Magnetica con mdc gadolinio trova valide indicazione in alcuni casi di induratio penis plastica , ma non è comunque esame utile per valutare in KPa la elasticità, e soprattutto non può essere utilizzato per monitorizzare periodicamente, come è invece necessario, le variazioni della fibrosi in funzione della terapia adottata.
Tante volte si constata come il paziente , soprattutto se in età giovanile, desidera con urgenza risolvere il proprio disturbo , by-passando pertanto il Medico di Famiglia ed evitando la visita dello Specialista Andrologo. Il “fai da te” è tassativamente e sempre da evitare , navigando in internet alla ricerca della terapia del proprio“sintomo”. Infatti è chiaro che anzitutto occorre curare la causa della patologia fibrotica se si vuole mirare alla guarigione , per cui combattere esclusivamente il sintomo o disturbo porterà solo a risultati del tutto transitori o addirittura nulli !
Da ciò emerge quanto sia importante una diagnosi corretta e quanto mai precoce, e ciò è realizzabile esclusivamente mediante la visita del Medico Specialista : da tale diagnosi scaturisce la ricetta con le prescrizioni delle cure , che portano a guarigioni totali in moltissimi casi, senza necessità di interventi chirurgici.
Quindi è assolutamente da evitare di effettuarsi una autodiagnosi di malattia ricercando i propri sintomi navigando in quell'oceano di notizie che facilmente si trovano in internet .
Sempre più persone credono di trovare risposte corrette alla proprie domande in ambito sanitario rivolgendosi esclusivamente … al Dott Google che assume in tal contesto la veste ed il camice di Medico di Famiglia e di Medico Specialista Andrologo-urologo ! Per di più a volte questa navigazione on line porta non raramente a stati di ansia e grave preoccupazione che turbano la vita del paziente che perde una serenità peraltro quanto mai necessaria, perchè il paziente ha la sensazione , e a suo dire talora anche la certezza , che i suoi disturbi collimino perfettamente con la descrizione in internet di patologie preoccupanti , per cui il paziente andrologico , soprattutto se in età giovanile , intravede subito la possibilità di avere una malattia al pene irrisolvibile che lo condurrà in breve tempo ad uno stato di impotenza!
Invece occorre nuovamente specificare come la fibrosi del pene possa essere perfettamente curata , senza alcun intervento chirurgico, e con risultati di guarigione definitiva nella stragrande maggioranza dei casi , se la diagnosi è effettuata molto precocemente.
In conclusione: diagnosi precoce , accertamenti ecografici associati ad elastosonografia per la valutazione del grado di Kpa consigliati dallo specialista uro-andrologo sulla base di quanto riscontrato dallo stesso specialista durante la visita, quindi le terapie “personalizzate e su misura “ per lo specifico paziente .
Si consiglia la lettura dei seguenti articoli in cui viene indicata la evoluzione e progressione della malattia ed i risultati di miglioramento e guarigione che si ottengono con le moderne cure :
Il lettore potrà approfondire tutti gli argomenti andrologici, deficit sessuali maschili e disfunzioni erettili maschili navigando in: www.andrologiadisfunzionierettili.it |